Il contrabbando

Contrabbandare, per molte comunità di confine della Valle Stura, era normale.
Il viaggio aveva inizio verso sera e si camminava di notte. Una volta a destinazione, bastava toccare la porta per entrare al caldo. Si aspettava di nuovo la notte per rientrare a casa.
Molti contrabbandieri iniziarono l'attività tra i 12 e i 14 anni. Era un mestiere principalmente da uomini. Generalmente si contrabbandava in solitaria, perché più difficili da individuare. Emergono tuttavia veri e propri gruppi organizzati, in particolare nella zona di Vinadio. Fondamentali erano i luoghi di scambio: a volte si svolgevano veri mercati del contrabbando.
Si esportava di tutto: riso, scarpe, macchine da scrivere. Si importava ogni tipo di pelle da conciare, il caffè, il tabacco, il sale. Anche il contrabbando del bestiame ha rivestito una funzione fondamentale per l'economia locale: verso la Francia si contrabbandavano gli ovini; tutto il resto – vacche, mule... – percorreva il percorso contrario.
Il contrabbando del bestiame era tra i più pericolosi: c'era sempre il rischio di essere scoperti e di subire la confisca degli animali.