Beica Ben! Le valli occitane come non le avete mai viste, anzi vissute!
Il progetto Beica Ben si propone di valorizzare l’identità occitana del territorio delle Valli Grana, Maira e Stura attraverso la creazione di un prodotto turistico-culturale capace di mettere in risalto il patrimonio materiale e immateriale del territorio, insieme al patrimonio naturalistico e astronomico, fruibili attraverso numerosi percorsi escursionistici.
L’iniziativa che alla sua seconda edizione ha visto l’entrata della Valle Stura tra i territori coinvolti, mira a valorizzare l’esperienza artistica svolta nel corso della prima annualità e sviluppata con l'obiettivo di stimolare, attraverso nuovi sguardi e nuovi linguaggi, la comprensione del patrimonio identitario occitano e di realizzare nuove opere che raccontano il territorio e la sua autenticità.
A fine maggio 2023 si sono svolte le quattro residenze d’artista nelle valli Maira, Grana e Stura. In Valle Stura la residenza artistica si è svolta nella bassa Valle tra i Comuni di Roccasparvera, Gaiola e Moiola con Maura Banfo, artista nata a Torino nel 1969 che, dopo anni passati ad esplorare il mondo, ha trovato nella sua città natale il proprio posto dove ha iniziato una ricerca attraverso la fotografia come linguaggio predominante. Il lavoro di Maura dagli anni Novanta a oggi, segna delle tappe importanti nel sistema dell’arte contemporanea italiana, con uno sguardo e una presenza significativa anche in ambito internazionale.
Le residenze artistiche nelle altre valli sono state al Bioparco “Acqua Viva” e al Filatoio a Caraglio dove ha lavorato l’artista Silvia Margaria, al Museo Son de Lenga ed Espaci Occitan a Dronero con l’artista cuneese Enrico Tealdi e all’Ecomuseo Terra del Castelmagno a San Pietro di Monterosso Grana con l’artista Manuela Cirino. La curatrice artistica del progetto è la professoressa Olga Gambari.
Tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre gli artisti hanno presentato al pubblico le loro indagini artistiche dei mesi passati e le loro opere: Vai Saber di Manuela Cirino, L’Escondut di Silvia Margaria, Un sonno lungo mille anni di Enrico Tealdi ed infine Materia Nobile – ricordati di non dimenticare di Maura Banfo.
Maura nella sua opera sottrae all’oblio la saggezza degli anziani delle comunità, dà forma alla tradizione orale in manifesti affissi nei paesi, una parola simbolica di nuovo trasmessa. Èstata in ascolto e ha raccolto le storie orali della Valle Stura, una tradizione dove si mescolano cultura, lavoro, un’economia legata alla terra e ai suoi prodotti. La castagna, il suo guscio spinoso che è un nido ideale, diventa un simbolo magico e alchemico che contiene una memoria collettiva poetica, da cui l’artista estrae delle parole chiave e le rende immagini iconiche, manifesti diffusi tra Roccasparvera (Porta Bolleris), Moiola (via Mameli) e Gaiola (via XX Settembre).
Maura Banfo, nella sua ricerca, ha attentamente indagato osservando la realtà, a partire dagli oggetti che la circondavano e decidendo di restituirli attraverso la fotografia (e non solo) come nuove entità spogliate del loro significato, architetture da esplorare, entità da osservare sotto nuovi punti di vista per aprirli a codici di senso diversi. La sua forza sta nel mantenere ben riconoscibile la propria impronta creativa e la propria poetica, ma in una continua scoperta di nuove sfaccettature e punti di vista: sebbene prevalga una preferenza per la fotografia, lavora con padronanza anche con il video.
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Beica Ben è un progetto promosso dal Comune di Caraglio in collaborazione con il Comune di Celle di Macra, il Comune di Monterosso Grana, la Città di Dronero, Unione Montana Valle Stura, Unione Montana Valle Maira e Unione Montana Valle Grana, il Museo Occitano - Espaci Occitan, l’Associazione La Cevitou, il Bioparco Acquaviva, il Filatoio di Caraglio, Floema LAB, Ecomuseo Terra del Castelmagno, Ecomuseo Alta Valle Maira, Museo Son de Lenga, Rete Ecomusei Piemonte, Regione Piemonte. Il progetto è finanziato da Fondazione Compagnia di San Paolo.
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