VINADIO - Forte Albertino

Tra le molte risorse turistiche che offre la valle, una tra le più sorprendenti è certamente il Forte Albertino di Vinadio. Costruito a partire dalla metà del XIX secolo con l'obiettivo di sbarrare l'accesso alla pianura cuneese dal Colle della Maddalena, ma mai utilizzato per scopi bellici, alla sua inaugurazione il forte prevedeva una linea di sbarramento lunga più di un chilometro suddivisa in tre parti: il fronte d'attacco (attuale ingresso del forte), il fronte inferiore (oggi utilizzato come spazio per eventi) e il fronte superiore (che oggi ospita il Museo Montagna in Movimento).
L'imponente struttura è oggi letteralmente tagliata a metà dalla strada statale che percorre la valle e racchiude al suo interno – unica in Italia – parte del paese dove si sviluppa una rete di casermette, camminamenti e postazioni per cannoni ed artiglieria.
Grazie a importanti programmi di valorizzazione e recupero la struttura rappresenta oggi un importante polo culturale, non solo per la valle. Al suo interno trovano sede il Museo Montagna in Movimento, un'opera del celebre scultore David Mach, l'opera “Circle” di Richard Long, artista inglese storico esponente del movimento della “Land Art”, e uno spazio per eventi che in inverno si trasforma in pista per il pattinaggio su ghiaccio e un Campeggio. Poco distante dalla mura si sviluppa un piccolo lago artificiale balneabile.

VINADIO – Forte Albertino
Piazza Vittorio Veneto n. 8 - 12010 Vinadio CN

INFO
www.fortedivinadio.com
mail: info@remove-this.fortedivinadio.com
tel: 340.4962384. - Fondazione Artea

 

I FORTI OTTOCENTESCHI 

        

Oltre al celebre Forte Albertino di Vinadio sono presenti altre opere costruite fine 1800 inizio 1900.

Le più rilevanti sono il Forte Neghino, la Batteria Serziera, la Batteria Piroat, la Caserma Difensiva Sources e la Caserma Comando Vinadio.

Il Forte Neghino era una fortificazione di protezione presidiata da 100 uomini. La sua funzione era di coprire il fianco del Forte di Vinadio, impedendo al nemico di scendere dal Vallone di Neraissa e soprattutto di occupare la strategica posizione del Podio. A inizio anni ’90 dell’Ottocento venne integrato da una Batteria esterna per quattro mortai.

La Batteria Serziera era una batteria di protezione presidiata da 140 uomini, la sua funzione era di coprire il fianco del Forte di Vinadio, estendendo il raggio d’azione della Piazzaforte verso la stretta di Pianche e nel Vallone di Rio Freddo.

La Batteria Piroat era anch’essa una batteria semipermanente in barbetta, sprovvista di locali per la truppa (tranne un corpo di guardia) e di strutture per la difesa vicina. Essa possedeva una polveriera sotterranea defilata, collegata alla linea pezzi da una galleria sotterranea dotata di linea Decauville per il trasporto delle munizioni.

La Caserma Difensiva Sources era un’opera difensiva in muratura con caponiera elevata su due piani per 150 uomini. La struttura era difendibile tramite numerose feritoie per fucileria e due postazioni per mitragliatrice. Essa era dotata di cammino di ronda sul terrazzo sommitale e sarebbe servita a difendere le spalle della Batteria Serziera.

La Caverna Comando Vinadio era un ricovero in caverna per il comando del Sottosettore III/A Guardia alla Frontiera e per un comando di Divisione di Fanteria, aveva due ingressi. Oggi, è visitabile col percorso di visita al Forte di Vinadio.

 

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