Idee per passeggiate ed escursioni in giornata alla scoperta della Valle Stura. Le escursioni possono essere effettuate in ogni periodo dell'anno, in caso contrario viene precisato a inizio scheda. Numerosi percorsi si possono fare anche a seguito di nevicate in quanto non presentano zone e/o passaggi con pericolo di valanghe. In nessuno di questi itinerari si fa riferimento come neve allo sci alpinismo che ha dinamiche e caratteristiche di percorsi completamente diverse. I percorsi per bambini non presentano MAI passaggi tecnici, difficili ed esposti, non hanno una lunghezza superiore a 8 km e mai superano i 400 metri di dislivello. Per queste caratteristiche si addicono quindi a tutti i bambini. (A discrezione dei genitori, se il bambino è allenato, ne può fare anche altri).
Escursione adatta anche per bambini Escursione possibile con neve
escursione NON adatta per i bambini Escursione NON possibile con neve
Estate
Vignolo o Cervasca: Monte Colletto | |
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Un percorso ad anello fra castagneti e antiche borgate che si snoda su facili strade sterrate curate e sui sentieri delle prime cime della valle affacciate direttamente sulla pianura cuneese. Un itinerario perfetto da percorrere in mezza giornata, da fare magari in compagnia del vostro amico a quattro zampe. Salendo da Vignolo o Cervasca, si parte a piedi dalla borgata di Aranzone. Si percorre una strada sterrata fra boschi di castagno fino a Pra d’ Franza e al Pertus del Colletto. Da qui su sentiero, a tratti ripido, si risale tenendo la cresta fino al Monte Colletto, stupenda terrazza panoramica. Si scende poi verso Pra Gaudino e ancora su sentiero si ritorna a Aranzone. |
Borgo S Dalmazzo: Monte Croce e Monte Saben | |
Monte Saben: Lunghezza: 11,6 km Dislivello: 730 m Monte Croce: Lunghezza: 3,8 km Dislivello: 180 m Tipo di escursione: anello; | |
(Bambini solo monte Croce ) |
Rittana - Borgata Paraloup: Alpe di Rittana e Beccas del Mezzodì | |
Beccas del Mezzodì: Lunghezza: 8,5 km Dislivello: 610 m | |
Uno dei luoghi più belli della bassa Valle Stura. Si parte dalla borgata di Paraloup e dopo pochi minuti nel bosco, si cammina su un sentiero fra prati fioriti fino ai 1800 metri dell’Alpe di Rittana. Per chi desidera proseguire, l'escursione procede in un percorso pr in discesa verso il Colle Roccasson e poi ancora in salita fino al Beccas del Mezzodì, cima iconica che divide la Valle Stura dalla vicina Valle Grana. Da Paraloup si sale su strada sterrata ripida, che in pochi minuti diventa sentiero. Senza possibilità di errore si prosegue in salita fino a raggiungere il pianoro della Croce dell’Arpiola. Da qui in salita di nuovo ripida fino alla cima arrotondata dell’Alpe di Rittana. Per proseguire si scende al colletto, si risale ancora fino a dove il sentiero si sposta sul versante della valle Grana. Qui si tiene la destra e in breve si raggiunge il Beccas del Mezzodì. |
Rittana o Valloriate: Monte Tajarè | |
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“Se chiedeste a un bambino di disegnare una montagna, lui la disegnerebbe come il Monte Tajarè”: una cima aguzza con i boschi alla base e rocciosa in punta. Una montagna simbolo della bassa valle, che pur presentandosi molto appuntita, è in realtà piuttosto facile da raggiungere. Partendo da Chiotti di Valloriate si imbocca il sentiero verso Cavagna e subito dopo si svolta a sinistra verso la cima. Senza possibilità di errore, si arriva fino alla croce di vetta. Da qui si può rientrare o proseguire verso i “prati di Napoleone” e chiudere l’anello tornando sul versante all’”Ubac”, su un’antica mulattiera fra boschi misti. La cima del Tajarè può essere raggiunta anche partendo da Paraloup, con un itinerario più breve rispetto a quello descritto. |
Valloriate: Il Castagno Monumentale | |
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Se si desidera scoprire la bassa valle, almeno una volta, occorre “perdersi” nei suoi boschi di castagno. Questa è una passeggiata adatta a tutti e ha come meta lo spettacolare castagno monumentale di Valloriate. Da Valloriate si sale in auto in direzione della Cappella di San Bernardo (borgate Nova, Trecatre, Bardenghi etc..); circa 500 metri prima della chiesetta si imbocca una strada sterrata che senza possibilità di errore conduce fino al castagno Monumentale. La meta si può raggiungere anche dall’alto, accorciando ulteriormente il cammino, partendo da Chiotti. |
Moiola: Cappella dell’Incoronata e la "Big Bench" di Chris Bangle | |
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Un’escursione che è anche un cammino storico; si percorre infatti la “Via d’la Madona”, in passato la via di pellegrinaggio verso la chiesetta. Il sottobosco dei castagneti vi accompagnerà per quasi tutto l’itinerario. Partendo da Moiola, dopo un tratto di asfalto, si imbocca il sentiero “Via d’la Madona”. Giunti su un pianoro, si consiglia di passare da Tetti Spa, continuare verso la borgata abbandonata di Tetti Veglia e da qui salire alla chiesetta. La Cappella dell'Incoronata è posta su un bellissimo poggio panoramico che domina la valle. La discesa, verso ovest, passa presso la nuova “Big Bench”, la Grande Panchina di Chris Bangle in Moiola, per poi tornare sulla "via d’la Madona", quindi a Moiola. |
Demonte - Sant’Anna di Rialpo: Colle del Bal e Monte Croce dell’Ubacco | |
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L’antica salita al Colle del Bal era utilizzata in passato per raggiungere gli amici e i familiari dei paesi limitrofi e qui fermarsi per festeggiare l'incontro. Il percorso, tutto su sentiero, porta a scoprire il passaggio del "Colle Donnarena", il luogo nel quale si dice si ritirasse a meditare la "Dona Rejna", ossia la regina Giovanna d'Angiò, durante il suo (possibile) soggiorno in Valle Stura. Partendo da Sant’Anna di Rialpo in Demonte, nei pressi dell'attività commerciale "I Lauri", seguendo i cartelli escursionistici, si sale su sentiero, a tratti abbastanza ripido, fino al colle del Bal, un'ampia distesa prativa circondata da fitti boschi. Da qui si prosegue in discesa fino al Colle dei Colli e al Colle Donnarenna. Un ultimo tratto di salita su pendio libero permette di conquistare il Monte Croce dell’Ubacco. |
Demonte - Bergemolo: Cima Cialancia | |
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Partendo dalla conca prativa di Bergemolo, dove è possibile ammirare il suo olmo secolare, si cammina verso il Pra della Sala e il Colle dell’Arpione per poi affrontare l’ultima salita in cresta fino alla cima; il tutto sotto l’imponente massiccio roccioso del Monte Bourel. Partendo a piedi dal Rifugio Olmo Bianco, si inizia quasi subito la salita su strada sterrata fino alla conca del “Pra della Sala”, da qui si prosegue a salire e si torna nel bosco, fino ad incontrare un sentiero che sale ripido fra gli abeti fino al Colle dell’Arpione, finestra panoramica sulla Valle Gesso e il Parco delle Alpi Marittime. Si continua a salire verso est seguendo l’evidente sentiero fino alla cima. Un panorama incredibile vi circonda. Davanti a voi la pianura cuneese, il Monviso, l’alta valle Stura e tutte le cime delle Alpi Marittime. |
Demonte - San Giacomo: Bivacco R. Bernardi e il Monte Bram | |
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La famosa “cumba”, paradiso per lo scialpinismo invernale, si trasforma in estate in un vallone con pendii fioriti baciati dal sole. Un itinerario che conduce al recente bivacco Bernardi oltre a specchiarsi sul laghetto del Bram. Il sentiero in cresta fa parte del lungo giro ad anello, la “Curnis Auta” che contorna la valle Grana. Lasciata l’auto alla fine dell’asfalto dopo San Giacomo di Demonte, si inizia salendo con calma su strada sterrata. Superato il Gias Bourel, al tornante si tiene la destra, e si continua fino a individuare il sentiero che ripido sale fino al lago. Dal lago si ha la possibilità di salire fino al Monte Grum e da qui in cresta “tornare indietro” fino al Monte Bram. Dominerete la valle Stura e la vicina Valle Grana. Il percorso continua fino al colletto per poi tornare al lago e quindi rientrare con anello su sentiero. |
Demonte - Vallone dell’Arma: Sentiero dei Fiori | |
Lunghezza: 13,4 km | |
Il nome ne è la prova. Se cercate un sentiero adatto a tutti, circondato di stupende fioriture di alta montagna, dovete provare questo percorso. Si può scoprire la prima parte e poi tornare indietro, oppure scendere fino al Rifugio Carbonetto (occorre organizzarsi con le auto, ma ne vale la pena), oppure completarlo con giro ad anello intorno al Monte Omo e il Monte Salè. Salendo da Demonte nel Vallone dell’Arma, si lascia l’auto al Colle Valcavera e si imbocca il sentiero che a mezzacosta parte in direzione del Monte Omo (direzione opposta alla Gardetta) e con leggeri saliscendi taglia i versanti erbosi del vallone. Da qui si può rientrare o arrivare nel vallone di Serour, dal quale scendere verso l’alpeggio, e quindi al rifugio Carbonetto (da qui con una navetta si recupera la propria auto al colle). Per gli escursionisti più allenati, nel vallone di Serour si prosegue verso il Colle Moura delle Vinche, dal quale si scende nel Vallone degli Spagnoli fino ad incontrare la strada sterrata che in salita porta verso il colle della Bandia ed il colle Valcavera. |
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Sambuco: Becco Nero e Lago della Meja | |
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Un anello molto semplice che si sviluppa in un ambiente assolutamente unico, sempre oltre i 2300 metri di quota. La magnifica Rocca la Meja, la “Regina di pietra”, vista dal Becco Nero, vale da sola la giornata. Un anello adatto a tutti, quasi interamente su strade sterrate di alta quota, con la sola salita su sentiero al Becco Nero, piuttosto facile. Dal Colle Valcavera si cammina verso la Bandia e subito prima si sale verso il Colle di Ancoccia; da qui su sentiero verso il Becco Nero per poi scendere al lago (tacche rosa sulle rocce). Si prosegue in discesa verso il Colle Margherina, dove si incontra nuovamente la strada principale e si rientra alla Bandia. |
Aisone: Grotte di Aisone e Pirone | |
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Un percorso interamente sul versante al sole, perciò perfetto in primavera e autunno. Un cammino alla scoperta di antiche borgate, tetti in paglia e le grotte “Neolitiche” di Aisone. Da Aisone si attraversa il paese e si sale su strada verso la borgata Pirone. Da qui sempre diritto su sentiero fino a Castellar delle Vigne, dove un tempo si coltivava la vite, per proseguire su sentiero in discesa, particolarmente ripido, e scoprire le antiche case con il tetto in paglia di segale. Uscendo dal vallone, prendere il sentiero sulla sinistra (palina) per percorrere interamente il percorso delle Grotte di Aisone. Questo può essere fatto in a/r imboccandolo a metà della salita per Pirone. |
Vinadio: Forte Neghino | |
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Un facile percorso adatto a tutti che ricalca una strada militare perfettamente conservata fino al pianoro del Forte Neghino; uno dei pochissimi a pianta ellittica che regala una vista unica sulla valle. L’escursione può essere affrontata ad anello o in andata e ritorno (più semplice). Si parte da Vinadio e, passando per la porta Neraissa, si risale l’omonimo vallone. Dalla chiesa “Madonna del Vallone” si risale il sentiero, abbastanza ripido ma breve, fino a intersecare il facile sentiero che in poco conduce al forte. Consigliato affacciarsi sul pianoro dietro al forte per vedere Vinadio dall’alto e il vallone di Sant’Anna di Vinadio proprio davanti. La discesa si sviluppa sulla strada militare di accesso (che viene fatta in salita e in discesa se voleste fare l’andata e ritorno). |
Vinadio: Monte Nebius | |
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Salita lunga e ripida, ma il vallone di Neraissa dal quale si parte e la bellezza di questa montagna simbolo ripagano ampiamente di tutti gli sforzi. Si lascia l’auto alla borgata di Neraissa superiore e si prosegue a piedi su sentiero nel vallone, direzione Colle Moura delle Vinche. La salita è da subito impegnativa e passa a fianco a dei “ciciu”, caratteristici conglomerati rocciosi creati dall’erosione di depositi glaciali. Giunti al colle si devìa verso sinistra, dove su pendii erbosi si raggiunge la spettacolare cima arrotondata e la croce di vetta. |
Vinadio - Sant'Anna di Vinadio: Giro dei Laghi | |
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Un anello classico della Valle Stura, ma talmente bello da rifarsi ogni anno. Si parte dal Santuario di Sant'Anna di Vinadio e fra stradine e sentieri si segue un percorso ad anello che tocca colli e laghi di montagna. Partendo dal Santuario, si sale verso il lago del Colle di Sant’Anna su ampia stradina, da qui al primo passo e al colle di Lausfer per svalicare in Francia. Si supera il lago e si risale. Al Col de Saboulè si svolta a destra per il passo Tesina, da cui si scende al lago di Sant’Anna e si torna al santuario. Il giro può essere affrontato in entrambi i versi. |
Vinadio: Lago Malinvern e Colletto di Valscura | |
Al rifugio: Lunghezza - 7,2 km Dislivello: 330 m Al lago Malinvern: Lunghezza: 12,0 km Dislivello: 700 m Al Colletto di Valscura: Lunghezza: 16,0 km Dislivello: 1200 m | |
Nel vallone di Rio Freddo, l'imponente massiccio roccioso monte Malinver, ci accompagna per l’intera salita. La strada sterrata risulta facile fino al Rifugio Malinvern, dal quale inizia il sentiero, a tratti ripido, fino al lago del Malinvern. Per chi desidera proseguire, salendo al Colletto di Valscura si arriva ad affacciarsi sulla vicina valle Gesso ed il Parco delle Alpi Marittime. Dal parcheggio asfaltato si sale su strada sterrata, sempre diritto fino al rifugio. Da qui si continua seguendo i cartelli escursionistici. Il percorso è abbastanza lungo, ma può essere accorciato facendo tappa al rifugio e dal rifugio stesso, si aprono tante altre possibilità per numerose escursioni. |
Vinadio - Bagni di Vinadio: Monte Vaccia | |
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Mentre si affronta la salita, dura, ripida e ricca di tornanti che permettono di guadagnare quota in fretta, non ci si immagina che lassù cambia tutto! Si arriva infatti su un ampio versante prativo che con dolci pendenze conduce fino alla vetta. Il panorama spazia a 360° sulla valle ed i suoi valloni laterali. Da Bagni di Vinadio si sale in auto verso Besmorello fino al parcheggio dopo il ponte, luogo di partenza di numerose escursioni. Si parte verso le borgata “Luca” e subito dopo si inizia a salire decisi. Senza possibilità di errore e accompagnati da un panorama sempre più bello sul vallone dell’Ischiator, si arriva dinanzi al “Ricovero del M. Vaccia”, struttura militare ottocentesca che dà inizio all’ultimo tratto di salita su un’ampia distesa prativa con moderata pendenza. Giunti alla cima si apre una visuale sul colle della Maddalena e le Alpi francesi. |
Vinadio - Bagni di Vinadio: Lago e Rifugio Migliorero | |
Lunghezza: 8 km | |
Se dovessimo trovare una “super classica” della valle, sarebbe sicuramente questa! Una salita regolare fino alla grande conca che conduce, quasi in piano, fino al rifugio e al suo lago circondato da alcune delle più belle cime della valle. Si parte dal parcheggio dopo Besmorello (Bagni di Vinadio) e si sale senza possibilità di errore su strada sterrata (e sentiero nell’ultimo tratto) fino alla meta. In salita e in discesa si possono utilizzare le tante possibilità di scorciatoie su sentiero, più brevi ma più ripide rispetto alla strada. |
Vinadio: Becco Alto d’Ischiator | |
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Si tratta in realtà della prosecuzione dell’escursione precedente, ma vista la sua importanza merita una scheda a sé. Viaggiando per la Valle Stura fino a Vinadio vedrete sempre, là in fondo, cima aguzza di questa montagna. La salita è molto lunga in quanto prevede una lunga fase di avvicinamento passando per il Rifugio Migliorero, da dove inizia il vero dislivello. La salita, seppur ripida, non è mai troppo difficile e non prevede passaggi di arrampicata. La cima sfiora i 3000 metri e regala una vista unica che nei giorni fortunati permette di vedere tutta la valle fino alla pianura. |
Vinadio - Bagni di Vinadio: San Bernolfo, Laus, Collalunga e Autaret | |
Lunghezza (anello): 21,0 km Dislivello: 1444 m | |
(bambini ma solo al lago del Laus)
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Sambuco: Monte Bersaio | |
Lunghezza (a/r): 13,8 km Dislivello: 1206 m Lunghezza (anello): 19,4 km Dislivello: 1380 m | |
Qual è il simbolo naturale della Valle Stura? In moltissimi risponderanno “Il Monte Bersaio”. Una montagna spettacolare! Roccioso ed impervio il versante su Sambuco, erboso e dolce il versante opposto. Per raggiungere la sua cima si percorre il vallone della Madonna, per “aggirare” la montagna e arrivarci da nord; una volta lassù, sembra di essere in volo! Si parte da Sambuco e si sale quasi subito su sentiero, affiancando il torrente e le sue forre. Giunti al Gias, si attraversa il rio e si prosegue verso ovest, puntando il colle e attraversando i pendii erbosi. Giunti al colle si devia verso sud fino alla cima. Per il ritorno si può tornare sul percorso di salita o scendere verso ovest, cercando la stradina che si snoda più in basso. Poco più avanti parte un sentiero in discesa che si collega a una importante strada sterrata. Da qui si arriva a Moriglione e si rientra a Sambuco. |
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Pontebernardo: Becchi Rossi e Auta di Barel | |
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Più che un’escursione in montagna! Un vero e proprio salto nella storia. Lungo tutta la salita si vedono sbucare ovunque opere fortificate costruite fra il 1700 e l'inizio ‘900. Il Becco Rosso è un “becco roccioso” interamente scavato per ospitare una fortificazione militare che regala una visuale unica sull’alta valle ed il vallone di Ferrere. Si parte a piedi dal bellissimo villaggio di Murenz. Si sale da subito con pendenze buone ma costanti e con pochi tratti in piano, sempre su ampio sentiero. Superando le diverse opere in calcestruzzo, silenziose testimoni di un difficile passato, si giunge al colle e infine al Becco Rosso. |
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Pontebernardo - Sambuco: i sentieri dell'Ecomuseo della Pastorizia | |
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La Valle Stura ha evidenti differenze tra i due versanti. Il destro orografico, esposto a mezzanotte, l'ubac in lingua occitana, ha pendii ricoperti da fitte abetine e lariceti ed è solcato da profondi valloni ricchi d'acqua. Il versante sinistro, l'adrech, il solatio è il regno del pino silvestre e delle erbe aromatiche che si adattano a un terreno più asciutto. I sentieri si sviluppano su questo versante e percorrono, a metà pendio, il tratto compreso tra la gola delle Barricate, inponente barriera naturale di roccia che sovrasta Pontebernardo e le "dolomitiche" pareti di Roùocha Biancha (Monte Bersaio), che si ergono sopra Sambuco. Costeggiando campi (in passato coltivati a segale, patate e lenticchie ed ora utilizzati per la fienagione o per il pascolo degli ovini) e transitando all'ombra del sempreverde pino silvestre si toccano deliziose borgate, si osservano gli alti pascoli dove le greggi trascorrono l'estate e si ammirano le imponenti vette di questo angolo di Alpi. |
Pontebernardo - Ferriere: i sentieri dell'Ecomuseo del Contrabbandiere | |
Lunghezza: 10 Km Dislivello totale: 1082 metri | |
L'Ecomuseo della Pastorizia propone i sentieri sulle tracce di pastori, contadini e contrabbandieri per ammirare paesaggi suggestivi e scoprire i segni lasciati dall'uomo sul territorio. Il sentiero da Pontebernardo a Ferriere si sviluppa tra i comuni di Pietraporzio e Argentera. Partenza è l'abitato di Pontebernardo; seguendo l'antica mulattiera che si inerpica sul ripido pendio, si attraversano la borgata Murenz, la località Lou Quioùot de la Loubìera e alcune opere fortificate in caverna degli anni '40. Attraversando i valloni dove sono visibili i segni della pastorizia, si scende fino a Rio Forneris e dopo una breve salita si intercetta la mulattiera per il colle del Ferro, seguendo la quale si giunge alla borgata Ferriere, che ospita la Mizoun dal Countrabandìer. Lungo il percorso vi è il trinceramento della Loubiera; con l'inizio del Settecento una delle linee di difesa più importanti della Valle Stura diviene lo sbarramento naturale delle Barricate. Nel 1742, in previsione della discesa in valle delle truppe dell'esercito gallo-ispano, la linea di difesa è rafforzata con un lungo trinceramento in pietra a secco, sul pianoro della Loubiera e di Murenz, oggi ancora visibile. |
Argentera - Frazione Ferrere: Colle del Ferro e Laghi di Vens | |
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Un’altra delle escursioni “must” della valle Stura che sconfina in territorio francese. Un lungo vallone alpino, un arco naturale e laghi fra i più belli delle Alpi Marittime. Partendo dall’incantevole borgata di Ferrere, si affronta la salita lungo vallone di Forneris, direzione colle del Ferro. Giunti al colle, si inizia la discesa in Francia passando a fianco l'Arc de Tortisse, spettacolare formazione a forma di arco naturale creata dall'erosione, per poi scendere sui Laghi di Vens, che compaiono all’improvviso con il loro incredibile colore blu. |
Argentera - Borgata Ferrere: Colle del Puriac e Monte Enchastraya | |
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(bambini fino al colle del Puriac) |
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Argentera oppure dal Colle di Maddalena: Laghi di Roburent | |
Lunghezza (Argentera): 13,0 km Dislivello: 930 m | |
(bambini dal colle della Maddalena) |